Emozioni, impressioni, domande…
lezione di scienze tenuta dalla Dott.ssa Paola Frisenda 31 maggio 2008
Scuola E. De Amicis – Secondo Circolo Treviso
Durante la lezione di sabato 31 ho provato molte emozioni tutte diverse fra di loro. Guardando alcune immagini ho provato tristezza e rabbia perché, a volte, l’uomo non fa niente per migliorare la situazione dell’ambiente, ma la peggiora fingendo di non vedere. Ho anche provato felicità e sollievo nel sapere che alcune persone stanno cercando metodi per ridurre l’inquinamento. Le immagini delle diapositive sono state significative e, grazie a loro, sono riuscita a capire veramente cos’è l’inquinamento. Perché l’uomo inquina senza capire che danneggia anche se stesso?
Federica
L’emozione che ho provato era tristezza e mi sono fatto delle domande: perché inquinare l’ambiente? Pensate: se un giorno tutto il mondo fosse inquinato, non potremmo vivere perché non avremmo da mangiare e non avremmo niente da bere. L’inquinamento è un suicidio perché inquina l’aria e l’aria che si respira non è più ossigeno, è inquinamento.
Senaratne
Quando ho visto quelle immagini ho avuto voglia di chiudere gli occhi perché mi facevano impressione. Non è per nulla divertente vedere gente che si sporca e gente che sporca!
Al-mahdì
In quella lezione ho provato rabbia per quelle persone che, non sapendo o non rendendosi conto, fanno cose che sono a scapito anche loro perché, immettendo gli scarichi industriali direttamente in mare o inquinandolo con immondizie varie, intossicano i pesci che, magari dopo pescano e mangiano. Dovrebbero capire queste persone che nascondendolo, l’inquinamento non sparisce.
Giovanni
Dalla lezione ho imparato a rispettare l’ambiente. La presentazione e la spiegazione della signora Paola della Lega Navale Italiana mi hanno colpito. Finalmente ho capito che in Italia c’è anche molta gente che cerca sempre nuove soluzioni per aiutare l’ambiente e per conservarlo nel miglior modo possibile. Ho capito che non solo i grandi ricercatori possono riuscirci. Anche noi, che non siamo ricercatori, possiamo prenderci cura della natura anche dalle cose minime: basterebbe buttare la gomma da masticare nel cestino, il mozzicone di sigaretta nel portacenere e così via e tramandare queste buone abitudini un po’ a tutti.
Tommaso
L’ambiente è importante e va rispettato. Va rispettato in generale, anche a scuola. Non bisogna soffiarsi il naso e poi lasciare il fazzoletto sotto il banco facendolo magari cadere e poi dire:”no, no è mio”. Io non sono mai venuto a scuola con fazzoletti di carta, ma se ne ho bisogno ho sempre i miei compagni e per fortuna dopo faccio sempre centro nel cestino. So che l’ambiente vegetale non va inquinato né rovinato con lattine e bottigliette. Quando un ambiente viene rovinato perde parte della sua bellezza anche perché bottigliette e lattine ci mettono mille anni per scomparire. Succede a volte, anzi spesso, che un ragazzo non voglia tenersi in tasca la carta della merendina e allora la butta per terra: questo è sbagliato e si deve avere la pazienza di trovare un cestino. L’ambiente non va inquinato assolutamente in nessun luogo: ogni luogo va rispettato.
Marco
Dopo aver visto cosa rischiamo tutti, quando in estate andiamo al mare, mi sono sentita un po’ colpevole. Io non posseggo una fabbrica che con i suoi gas e le sue energie danneggia il mare, ma trovo che io come moltissime altre persone, abbia una briciola piccolissima di colpa quando, per sbaglio, dimentico in giro una cartina.Le cose viste nelle sue foto, signora Paola, mi hanno colpita e l’idea di non poter far niente per fermare tutto questo inquinamento non mi piace, ma cercherò di fare del mio meglio per aiutare come posso. L’impegno di tutte le persone che, come lei, aiutano a conservare l’ambiente è fantastico. Non dimenticherò mai quello che mi ha insegnato. Grazie.
Linda
Le emozioni che ho provato sabato sono tristezza per l’ambiente inquinato, disgusto e pena per le persone che facevano il bagno in quel mare lurido. Mi sono sentita male a guardare quelle immagini, vorrei cambiare tutto se potessi.
Solo ora mi sono resa conto di quanto consumiamo ed è troppo. Dei luoghi così belli rovinati per colpa nostra? Non si può fare così; bisogna intervenire. Una barca in meno in mare? Una bottiglia di plastica in meno? Aiuterebbe molto considerando le immagini sulla “consumazione” degli oggetti.
Giorgia
Le domande sono state tante, una di queste era: dove finirà il mondo se continuiamo così? Guardando quelle cose ho provato rabbia, dispiacere, rancore. Ho provato rabbia perché ho saputo che nel mare e in altri ambienti vivono animali che soffrono; dispiacere perché l’uomo pur sapendo che sta sbagliando non smette; e infine rancore perché “questa cosa” non va bene. Poi vorrei aggiungere che se noi ( l’uomo) continuiamo così abbiamo più noi da perdere perché la terra ci ha dato la vita ma noi stiamo sprecando quello che ci ha dato.
Isott
Le impressioni che ho avuto e le emozioni sono state molte e qualche volta di disagio. Di disagio quando l’uomo vedendo della spazzatura in mare, pensa: - Io non pulisco tanto lo fanno gli altri. Questo lo pensano tutti (a parte la gente che ci mette la buona volontà), così il pianeta diventa sempre più sporco.
L e buone impressioni mi vengono dalla gente che fa del bene ripulendo. Ma anche la natura reagisce alla sporcizia. Oltre alla natura e alla gente che ci mette buona volontà a pulire, possiamo esserci anche noi e questo magari può far “scoppiare” una reazione a catena, così tutti noi possiamo aiutare il mare, le piante…
Guglielmo
Cara Signora Paola, La lezione che ha fatto per noi, mi ha fatto capire quante persone non si rendono conto che intorno a loro c’è un ambiente naturale prezioso. Quando le persone vengono intervistate sulla sporcizia, nessuno ha mai fatto niente, eppure ci deve essere della gente che rovina l’ambiente. Queste persone non lo dicono per vergogna, invece si dovrebbero vergognare nei confronti della natura. E’ stato emozionante il filmato, mi ha fatto vedere che la natura è importantissima, è una risorsa per l’uomo. La ringrazio di avermi dato questa opportunità.
Orsola
Mano a mano che la ricercatrice ci mostrava le foto, sentivo un senso di colpa perché io sono un bambino ma diventerò uomo e il mio ragionamento è: se un uomo scarica delle cose in mare, mettiamo… benzina, è come se lo facessero tutti perché siamo uguali. O magari uno vedendo che l’altro butta qualcosa in mare, crede che non si facciano danni, e allora anche lui butta la sua benzina in acqua e così via…
Marco
La Dottoressa Paola Frisenda